Siamo solite, spessissimo, girovagare come anime pie alla ricerca di nuove letture che possano rapirci e catturarci in tutti i sensi. Sebbene la nostra lista “to read” sia infinita e giorno dopo giorno lo diventi sempre di più, noi non contente acquistiamo, acquistiamo e ancora acquistiamo forse solo per il gusto di veder aggiunto un nuovo libro nel nostro e-reader o nella nostra libreria.
Tutto questo per dirvi che… Ancora una volta, ci siamo fatte "abbindolare" da una "recente" - si fa per dire - pubblicazione rigorosamente self che porta la firma di due autrici che, se girovagate nel mondo Made in Italy, di certo non vi saranno nuove. Stiamo parlando di Aura Conte e Connie Furnari che unendo le proprie penne hanno dato vita a Pecador Flor de Cuba, pubblicato lo scorso 13 aprile.
Titolo: Pecador - Flor de Cuba
Autrici: Aura Conte, Connie Furnari
Casa Editrice: Self-Publishing
Data di pubblicazione: 13 aprile 2017
Genere: Mafia Romance
Trama: Cresciuto per le strade di Little Havana, dopo un’adolescenza turbolenta e una veloce ascesa nel mondo della criminalità organizzata, Rafael Guerrera si ritrova a soli ventisette anni a gestire un impero, come il più giovane narcotrafficante di Miami.
Affascinante seduttore, insolente e prepotente, amante del lusso e del denaro, ma soprattutto un assassino a sangue freddo, Rafael ha sempre tenuto fede a un’unica promessa: mai fare del male a donne e bambini.
A causa di un processo imminente, è però costretto a trasgredire alla sua promessa e ordina ai suoi uomini di rapire Madalena De La Cruz, figlia di un boss rivale e unica testimone di un duplice omicidio commesso dal braccio destro del clan Guerrera, Santi Pacheco.
Pur di non far testimoniare la ragazza in tribunale e lasciarle distruggere il suo clan, Rafael decide di tenerla in ostaggio fino alla fine del processo.
Quando i suoi uomini gli portano una giovane donna, bella come un angelo, innocente e fragile, Rafael rimane sconvolto. E il suo impero comincia a crollare, ma non per quello che aveva temuto: soltanto a causa dell’amore per una donna, l’unica che non avrebbe mai dovuto amare e l’unica che non potrà mai avere.
A causa di un processo imminente, è però costretto a trasgredire alla sua promessa e ordina ai suoi uomini di rapire Madalena De La Cruz, figlia di un boss rivale e unica testimone di un duplice omicidio commesso dal braccio destro del clan Guerrera, Santi Pacheco.
Pur di non far testimoniare la ragazza in tribunale e lasciarle distruggere il suo clan, Rafael decide di tenerla in ostaggio fino alla fine del processo.
Quando i suoi uomini gli portano una giovane donna, bella come un angelo, innocente e fragile, Rafael rimane sconvolto. E il suo impero comincia a crollare, ma non per quello che aveva temuto: soltanto a causa dell’amore per una donna, l’unica che non avrebbe mai dovuto amare e l’unica che non potrà mai avere.
“Era un angelo finito all'Inferno, e io ero il suo carnefice”
Volete sapere che cosa ci ha fatte capitolare e permettere alle nostre menti di partorire l'idea di acquistare il libro??? Molto semplice…. La trama!!!
Come molto spesso accade, ciò che spinge una lettrice ad acquistare un libro è principalmente solo lei: la trama. Se questa è accattivante, interessante, intrigante… Beh, il gioco è fatto! Ottimo biglietto da visita per il libro in esame.
Se vi siete soffermate a leggere la sinossi di Pecador: Flor de Cuba - se non lo avete fatto… Scorrete un po' più su e fatelo immediatamente - allora concorderete con noi che è qualcosa a dir poco da "OMG! Devo leggerlo assolutamente". Questo è quanto è capitato a noi, non potevamo lasciarcelo sfuggire soprattutto per “Affascinante seduttore, insolente e prepotente, amante del lusso e del denaro, ma soprattutto un assassino a sangue freddo, Rafael ha sempre tenuto fede a un’unica promessa: mai fare del male a donne e bambini.”
Come non voler leggere la storia di questo “affascinante seduttore, insolente e prepotente, amante del lusso e del denaro, ma soprattutto assassino a sangue freddo”, ora diteci voi come potevamo mai non far la conoscenza di Rafael Guerrera… Se per caso avete una motivazione, allora fatevi sotto perché noi ancora adesso anche a lettura ultimata, non ne troviamo uno!
“Mentre avanzavo con gli altri a grandi passi e accendevo una sigaretta, ripensai alla figlia di Diego De La Cruz. Cristo. Mi ero aspettato di vedere una ragazzina liceale, non una donna così bella. Volevo che una ragazzina mi vedesse fottere con una puta, per farle capire che doveva comportarsi bene, se non voleva fare la stessa fine ed essere stuprata da tutti i miei uomini, a ripetizione. Non avrei mai permesso che qualcuno la toccasse, ma lei non poteva saperlo. Doveva Avere paura di me. Ma l'unico a rimanere fottuto, ero stato io.”
C'è da aggiungere un'altra cosa, nella descrizione del giovane narcotrafficante di Miami si fa riferimento ad un piccolo particolare assolutamente non da sottovalutare; Rafael ha fatto una promessa… Una promessa particolare e da rispettare: “mai far del male a donne e bambini.” Ora vi chiediamo: questo particolare non spinge ancora di più a voler leggere la storia di questo giovane boss, e soprattutto non insinua in voi quel tarlo che non fa che farvi ripetere"perché mai Rafael ha deciso di venir meno a questa promessa"??!? Esatto… È tutto molto "ipnotico" e spinge ancora di più a voler prendere in mano Pecador e abbandonarsi alla storia di Rafael e Madalena.
“Mai donne e bambini. Quel pensiero non mi dava pace. Che razza di animale ero diventato? C'era una sola cosa che mi aveva sempre differenziato da tutti quei porci narcotrafficanti con cui trattavo affari. Non avevo mai toccato le loro donne né i loro figli. Era sempre stata quella la regola. Ma ogni regola, prima o poi, doveva essere infranta.”
Amanti del genere Romance e di tutte le sue sfumature quali i Mafia Romance, i Crime Romance e simili, quando abbiamo iniziato a leggere Pecador: Flor de Cuba sinceramente pensavamo che quella che saremmo andate a leggere sarebbe stata una storia abbastanza cruda, violenta dove non ci sarebbe stato spazio per i sentimenti e solo alla fine, forse, si sarebbe vista la luce e quel strano sentimento chiamato amore.
Idea rafforzata dal fatto che, per rendere consapevole il lettore di quello che l'avrebbe aspettato, le autrici hanno pensato bene di aggiungere una nota che accompagnasse la trama: “Per gli argomenti trattati, il linguaggio e per le esplicite scene di sesso e violenza, il romanzo è consigliato a un pubblico adulto e consapevole.”
Ora, con una simile "presentazione" l'idea di un NON semplice romanzo rosa è d'obbligo; e per chi non è abituato a simili storie ovviamente la penserà così è reputerà il libro decisamente dark però essendo noi abituate a storie che più dark non si può, non abbiamo riscontrato nessun problema né con il linguaggio, né con le scene di sesso e né tanto meno con le scene violente. Anzi… Il romanzo per il tema trattato ci è risultato abbastanza soft e per niente duro o crudo. Ovviamente si tratta del nostro modestissimo parere!
“Malèna era il sangue che mi pompava nelle vene, il battito del mio cuore, l'ossessione della mia mente”
Trattandosi di un romanzo abbastanza breve (sono circa 160) e autoconclusivo, ci siamo ritrovate - e vi ritroverete - a divorare Pecador: Flor de Cuba in men che non si dica soprattutto "grazie" alla velocità con cui si svolgono e si raccontano i fatti.
Piccolo appunto: a parer nostro questa velocità non ha giovato a favore della storia. A lettura ultimata abbiamo avvertito un senso di smarrimento dettato dal fatto che non appena siamo giunte alla fine il primo pensiero è stato “ma come, tutto qui? È già finito?”. La brevità e la velocità della storia ci hanno lasciate con l'amaro in bocca e sinceramente speravamo in qualcosa di più strutturato e "profondo" ovvero con più azione e più tira e molla anche perché l'idea di fondo c'era tutta, si avevamo dei buoni protagonisti - soprattutto Rafael perché Malena ci è risultata un po' sottotono e ancora bambina - e invece… tutto si svolge veramente troppo freneticamente.
Più volte abbiamo avuto l'impressione che non fosse stata data la giusta attenzione a quello che i protagonisti avevano da dire e da dare. Inoltre la resa fulminea di Rafael verso Madalena ci ha fatto storcere il naso. Non che non amiamo gli uomini capaci di ricredersi e provare dei sentimenti però il nostro pecador si è arreso troppo velocemente e, come se non bastasse, ha detto quelle due paroline magiche alla velocità della luce!
“«Ti sento mia, Malèna. Voglio che il tuo corpo sia solo mio, nessun altro deve toccarti, a parte me. Anche se non potrò mai averti. Perché ti amo. Amo l'unica donna che dovrei odiare. E non mi è concesso amarti. Non mi è concesso amare»”
Apprezzata è stata la scelta delle autrici di alternare il doppio punto di vista in prima persona; e come ci informano “Il punto di vista di Rafael è descritto da Connie Furnari. Il punto di vista di Madalena è descritto da Aura Conte.” Secondo voi, quale sarà mai stato il nostro pov preferito??? Ovviamente quello di El Jaguar 😜 Non si tratta di una scelta dettata dal bollente spirito... semplicemente abbiamo preferito il pov maschile in quanto abbiamo notato più attenzione nel descriverlo - e scriverlo - e poi noi con le menti maschili siamo una cosa sola soprattutto quando si tratta di mente particolari e piene di odio e violenza e che ragionano solo con una cosa 😈
Tirando le somme, personalmente abbiamo apprezzato in linea generale la lettura di Pecador: Flor de Cuba. È vero che abbiamo riscontrato alcuni problemini però non possiamo dire che si è trattata di una lettura pessima o che non ci ha trasmesso nulla.
Con alcuni accorgimenti, dettati dal nostro personalissimo gusto e parere, sarebbe stata una lettura più che soddisfacente. E comunque sia vi invitiamo a leggerla e a dirci la vostra 😉
“Non ero un santo ma un peccatore, non avrei mai visto il Paradiso. Lei invece sì. E non avevo alcun diritto di dannare anche il mio angelo”
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