giovedì 11 luglio 2019

Recensione ”Il principe svedese” di Karina Halle

Tempo fa vi abbiamo proposto come anteprima Il principe svedese di Karina Halle; libro che aveva immediatamente attirato la nostra curiosità. 

Bene… oggi abbiamo deciso di proporvi il nostro parere su questo primo libro della serie contemporary romance Royal Romance che vede, appunto, come protagonisti i principi di alcune dinastie d’Europa e in questo caso della corona svedese.

Siete pronte per conoscere Viktor di Casa Nordin, Sua Altezza Reale della Corona Svedese e l’americana Maggie???



Titolo: Il principe svedese
Serie: Royal Romance #1

Casa Editrice: Newton Compton
Data di pubblicazione: 1 aprile 2019

Genere: Contemporary Romance

Trama: Non ho mai creduto nelle favole. Non sono una di quelle che perdeva tempo ad aspettare il Principe Azzurro. Crescere in una piccola città della California, insieme con sei fratelli più piccoli, ti insegna che è davvero improbabile che l’amore si presenti alla tua porta invitandoti per una cavalcata romantica verso il tramonto. Quando i miei genitori sono morti e tutte le responsabilità sono ricadute su di me, ho imparato che è inutile sognare e che bisogna guardare la vita per quello che è. Ma poi il destino ha letteralmente trascinato un principe al mio campanello. All’inizio pensavo che Viktor fosse un ricco uomo d’affari, incravattato, bello in modo assurdo. Ma dietro il suo fascino pacato si nascondeva un uomo in fuga dal proprio destino. Viktor di Casa Nordin, Sua Altezza Reale della Corona Svedese era quanto di più lontano potesse esistere dalla mia vita ordinaria. Eppure questo incontro ha cambiato tutto. Può esistere un lieto fine anche per chi non crede nelle favole?




“Non credo nell’amore a prima vista, nelle anime gemelle, nel "vissero felici e contenti".
Ma con Viktor… lui mi ha fatto sentire nuova nell’anima. Non qualcosa di stanco e logoro e calpestato. È come se il solo stare insieme a lui abbia raschiato via tutta la ruggine, facendo brillare una parte di me, no anzi, tutta me stessa. Forse per la parte di me, no anzi, tutta me stessa. Forse per la prima volta mi ha aiutato a scoprire chi sono davvero.
Forse non c’è alcuna logica nell’amore.
Forse devi solo farlo entrare quando lo vedi, quando lo senti.
Forse devi solo crederci.
Sulla carta quest’uomo lo conosco appena, e quindi non è possibile che io lo ami. Ma io quella carta la voglio bruciare, ridurre in cenere.
Io lo amo eccome. Il mio cuore lo sa, io lo so, e anche se fingo che non sia così, anche se mi dico che è impossibile, ciò non cambierà assolutamente nulla.”

Come molto spesso accade, non sempre le aspettative vengono rispettate e nel caso della nostra lettura de Il principe svedese… 
Ragazze, noi ci aspettavamo tutta un’altra storia!!!!
Pensavamo di ritrovarci ad avere a che fare con una storia romantica e che ci avrebbe fatto sognare ad occhi aperti. Una irreale ma moderna favola dove l’uomo dal sangue blu si innamora della semplice e plebea ragazza ma, purtroppo, ci siamo ritrovate a leggere una storia frivola, per niente romantica dove la fa da padrona un linguaggio decisamente non proprio regale e dove in ogni conversazione la parola c***o è sempre in prima linea.

La storia d’amore tra Maggie e Viktor sarebbe potuta essere una storia piacevole e capace di far passare qualche ora in totale spensieratezza ma invece si è rivelata essere una storia banale, frivola, piena di scivoloni e che ha una grossa pecca: trama quasi inesistente! 

L’autrice, nelle note iniziali afferma:
“Ecco che cos’è Il principe svedese. Un Vacanze romane col finale ribaltato!”

Non è un male scrivere delle rivisitazioni o semplicemente prendere spunto da altri libri/film… il "problema è quando si crea qualcosa di veramente banale e completamente finto.
Personalmente abbiamo trovato diversi difetti al libro. 
Difetti che ci hanno parecchio rallentato nella lettura in quanto ci sono veramente troppi riferimenti sessuali espliciti e scene che anziché rafforzare la storia non fanno altro che buttarla ancora più giù.

L’autrice ci avvisa che:
“Se siete lettori sensibili, dovrei infine avvertirvi che questo romanzo contiene una grande quantità di parolacce e dettagli sessuali, perciò vi prego di tenerne conto.”
Però qui, cara Halle, sono veramente ma veramente troppi e per giunta abbastanza volgaretti!

Non basta inserire del sesso in quasi ogni capitolo per far piacere una storia. Ci sono libri dove su anche trecento pagine, assistiamo ad un solo rapporto e a volte nemmeno tanto esplicito eppure… la storia ha comunque una marci in più. 

“«Sembravo agitata, prima?».
«Un po’», risponde facendo spallucce.
«Sì, be’, non gonfiarti troppo l’ego. È passato davvero tanto dall’ultima volta che mi sono rilassata».
«L’ego?»
«Insomma, non montarti la testa».
«Oh. Ho capito. Pensavo che ego fosse un altro modo per dire cazzo. E tu sai che non ho bisogno di gonfiarlo, è già grosso così com’è».
Phhhhhffff.
L’acqua che stavo bevendo esplode dalla mia bocca in uno spruzzo.
«Oh mio Dio», annaspo. «Mi dispiace moltissimo».
Afferro freneticamente il tovagliolo e comincio ad asciugare il tavolo.
«Non è successo niente», replica con nonchalance tamponandosi le spalle bagnate. «A quanto pare è la tua reazione normale quando c’è di mezzo il mio pene».”


Vogliamo poi parlare di come Viktor di Casa Nordin, Sua Altezza Reale della Corona Svedese non sia poi così tanto un principe ma un arrapato uomo che nel sesso si trasforma completamente?!?

“So di aver già visto Viktor così. Nudo.
Ma non l’ho mai visto così.
Il cazzo in piena estensione, grosso e duro.
Per me.
Confermo quello che ho pensato quel primo giorno quando l’ho visto nudo, che avrei adorato succhiare quell’uccello come in un film porno.
Lui se ne rende conto.
Forse vorrebbe fingere che siamo tornati a quel giorno.
Glielo dico mentre lui si avvicina, ora con il cazzo duro che pende in mezzo a noi. Quasi non riesco a staccare gli occhi da quella visione.
«Fingere che siamo due sconosciuti come il primo giorno?», domanda. Scuote la testa e si ferma di fronte a me. «No. Non voglio che sia una sconosciuta a succhiarmelo. Ho bisogno che sia tu. Sono giorni che sogno la tua bocca come una pesca matura».
Cazzo. Non usa mezzi termini. Mi domando quanto siano sporchi i suoi pensieri in svedese.
Mi alzo a sedere e lui si prende il cazzo alla radice e lo tiene vicino alle mie labbra. «Succhia», mi ordina. «Min lilla persika».
Deglutisco a fatica, incerta sul significato di quelle parole, incerta sulla mia capacità di farlo entrare tutto in bocca, ma sono più che intenzionata a provarci. Mi avvicino e lo prendo in mano, sento l’asta calda e liscia che pulsa nel mio palmo.
Ci metto un attimo a bagnarmi di nuovo.
Alzo gli occhi e incontro i suoi, mi guarda dall’alto con un’espressione che posso solo definire carnale, che mi esorta a farmi sotto.
Stringo la presa sul cazzo e lui lentamente si abbandona spingendo il bacino avanti finché la sua punta non scivola dentro la mia bocca. Il sapore salato mi punge la lingua, causa un’altra ondata di desiderio in me, lui continua a spingere, oltrepassa le labbra e intanto le sue dita scivolano tra i miei capelli.
Lo sento gemere e farsi ancora più duro, come l’acciaio. In bocca è grosso e gonfio, e a volte quando spinge mi è impossibile accoglierlo completamente.
Eppure ci provo, leccando e succhiando, il suono del risucchio bagnato riempie la stanza mentre io lo pompo nella bocca sempre più veloce, ogni tanto grattandolo con i denti, cosa che lo fa soltanto gemere più forte.
«Cazzo», esclama e poi mormora qualcosa in svedese, mentre senza preavviso si tira fuori. «Ti verrò in bocca più tardi. Adesso voglio venirti dentro».”


NO! NO! E ancora… NO!!!

I gusti sono gusti e a noi Il principe svedese non ci è affatto piaciuto.
Ed è un vero peccato perché quando l’autrice ci presenta il rapporto di Maggie con la sua famiglia, e soprattutto con l’adolescente sorella April, assistiamo e leggiamo tutta un’altra storia perché in quei frangenti il libro diventa interessante.

Il motto della Casa Nordin è “sempre di più mai di meno”.
Però... Forse sarebbe meglio rivederlo… Che dice Casa Nordin?!?!


Detto questo, siamo comunque curiose di scoprire se anche per le altre due storie la Halle adotta questo stile di scrittura… 
Proprio per questo, aspettiamo di fare la conoscenza del Principe Magnus di Norvegia (The Wild Heir) e del Re Aksel di Danimarca (A Nordic King alias Un cuore di ghiaccio in uscita il 5 agosto 😉 sempre per la Newton Compton)


“quando cresciamo non solo ci rendiamo conto che il Principe Azzurro non arriverà mai, ma anche che non lo volevamo davvero. I principi veri sembrano così rigidi, freddi. Non fraintendermi. Adoro il principe Harry e credo che William non sia male, ma in generale, il termine principe ha perso il suo fascino. Non evoca più quelle cose fantastiche. Invece tu… tu, Viktor, sei un principe in tutti i sensi e in tutto il tuo aspetto. Sei l’incarnazione di quell’idea, sei altruista e gentile e fiero e brillante e nobile, e ci tieni agli altri, soprattutto questo, tu tieni agli altri. Sei il principe delle fantasie di ogni ragazza, ma sei anche di più, perché esisti davvero. Sei così vero. E sei qui proprio adesso, sei con me e io… io non posso ringraziarti abbastanza”


“«Potrei baciarti per mille giorni e ancora non sarebbe abbastanza», dice. «Potrei fissarti per un milione di giorni e non sarebbe abbastanza. Potrei toccarti, assaggiarti, stare così profondamente dentro di te da fonderti con la mia pelle, fare queste cose per sempre e ancora non sarebbe abbastanza. Con te l’eternità non basta».”



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