martedì 23 ottobre 2018

Recensione "Un perfetto bastardo" di Vi Keeland, Penelope Ward

Dateci un uomo sexy, arrogante, presuntuoso e perfettamente bastardo e noi di #amicheperilibri ci sciogliamo come neve al sole. In più se ci aggiungente come contorno una storia possibile, reale e che possa capitare anche nella vita di tutti i giorni... Il gioco è fatto e le Amiche sono pronte per affrontare qualsiasi sfida... Ovviamente in compagnia del bonazzo di turno 😜

Però... c'è anche da dire che le Amiche per i Libri sono romaniche ma... ssssshhhhhh, non lo diciamo a nessuno 🙊 
Un perfetto bastardo ci ha messo ko. Lo stesso tipo di perfetto bastardo da cui nella vita reale sfuggiamo come la peste bubbonica, ma che tra le pagine dei libri ci rapisce anima e corpo.
Il già collaudato duo Vi Keeland & Penelope Ward ha fatto colpo in grande stile. 

Come ci sono riuscite? Semplice: puntando tutto su quella che pensiamo sia la fantasia di molte romaniche. L'incipit ci ha subito catturate: un vagone di un treno, il solito noioso tramtram quotidiano, e poi... la visione celestiale della perfezione divina. Un Adone che acceca per sconfinata bellezza pari a stronzaggine. Il pretesto per avere a che fare con una simile divinità inavvicinabile? Il saccente stronzo che non degna nessuno della sua troppo importante considerazione, perde il cellulare dentro al vagone del treno. 

Alzi la mano chi di voi non ha mai sognato o desiderato una scena simile. Nessuna? Bugiardissime Voi. Vi concediamo di ammettere la più totale tracotante indifferenza nella vita reale; ma nel più profondo, sappiamo che avete sempre sospirato per avere a che fare con un perfetto bastardo sconosciuto!!!

Adesso vi chiediamo: siete pronte per l’uomo che non deve chiedere mai e a cui cadono davanti in ginocchio in continuazione, sia in senso figurato che letterale???

Bene perché Un perfetto bastardo di Vi Keeland e Penelope Ward ci aspetta!!!



Titolo: Un perfetto bastardo

Autrici: Vi Keeland, Penelope Ward

Casa Editrice: Newton Compton
Data di pubblicazione: 5 luglio 2018

Genere: Contemporary Romance

Trama: Era una mattina qualunque, il treno era affollato e tutto sembrava noiosamente normale. A un certo punto sono stata come ipnotizzata dal ragazzo seduto vicino al corridoio. Urlava contro qualcuno al telefono come se avesse il diritto di governare il mondo. Ma chi credeva di essere con quel suo completo costoso? In effetti, gli conferiva un’aria da leader, ma non è questo il punto. Non appena il treno si è fermato, è saltato giù così in fretta da dimenticarsi il telefono, e io… potrei averlo raccolto. Potrei anche aver spiato tutte le sue foto e chiamato alcuni dei suoi numeri. Okay, potrei persino aver tenuto il telefono dell’uomo misterioso fino a che non ho trovato il coraggio di restituirlo. Così ho raggiunto il suo ufficio da snob… e lui si è rifiutato di vedermi. Ho consegnato il cellulare alla reception dell’ufficio di quel bastardo arrogante. Ma potrei, diciamo per ipotesi, avergli lasciato qualche foto sul telefono. Foto non esattamente angeliche.





A volte, quello che leggiamo, può rispecchiare una realtà: qualcosa di assolutamente possibile, immaginabile e realizzabile. Non sempre ci ritroviamo a leggere di storie finte e banali; può capitare che quello che un’autrice immagina, in questo caso due autrici, possa rispecchiare qualcosa di assolutamente vero. Certo, la parte romanzata c’è sempre e serve a dare corpo alla storia però si basa tutto su qualcosa di possibile e forse direttamente su esperienze vissute in prima persona. 

Può capire che per caso, e anche per destino, in una qualunque giornata e in un comunissimo luogo, incontriamo lui/lei: la persona giusta. Quella adatta a noi e che si rivela essere il nostro colpo di fulmine. Quella per la quale siamo disposti a fare qualunque cosa. In primis a metterci in gioco.
Ecco, quando succede questo bisogna cogliere e afferrare al volo ogni occasione che ci si presenta. Bisogna provarle tutte perché… Quando ti ricapiterà mai l’occasione giusta?

Come ad esempio è capitato a Soraya e Graham. 

Soraya è una bizzarra e allo stesso tempo semplice ragazza di origine italiane dall’atteggiamento irriverente e i capelli multicolore. È il permetto mix tra Elvira e Pocahontas col culo grosso, che tinge le punte dei capelli di un colore diverso ogni due settimane, a seconda dell’umore. 
Lavora come segretaria per l’autrice di una rubrica che si occupa di dare consigli d’amore pubblicata. Il suo lavoro le permette di pagare le bollette e tutte le spese superflue ed extra sono escluse; per questo è solita usare i mezzi pubblici. 
Ed è proprio in una tranquilla mattinata che sulla metropolitana incontra lui: il perfetto uomo sicuro di sé e del suo aspetto. Colui che è di una tale stronzaggine da far impallidire chiunque perfino lui stesso. L’uomo che non deve chiedere mai e a cui tutte le persone gli cadono davanti in ginocchio in continuazione, sia in senso figurato che letterale.

“Scommettevo pure che era egoista anche a letto. Non che io l’avrei buttato fuori dal mio, però. Non ero mai stata con nessuno di così potente come quell’uomo, per cui non sapevo come si sarebbe comportato sotto le lenzuola. La maggior parte dei ragazzi con i quali ero uscita erano artisti squattrinati, hipster o ambientalisti. La mia vita era lontana da quella di Sex and the City.

Era più Sex and the Pity, sesso e pietà. O Sex and the Shitty, sesso e schifezza. Non mi sarebbe dispiaciuto recitare per un giorno il ruolo di Carrie con questo Mr. Big, o in tal caso Mr. Big Prick, Mr. Gran Cazzone. Assolutamente sì, cavolo.
C’era solo una lacuna in questa mia piccola fantasia: io non ero proprio il suo tipo. Probabilmente gli piacevano le tipe bionde smarrite e sottomesse dell’alta società, e non formose ragazze italiane di Bensonhurst dall’atteggiamento irriverente e i capelli multicolore. Con le trecce lunghe fino al sedere, sembravo un incrocio tra Elvira e Pocahontas col culo grosso. Tingevo le punte dei capelli di un colore diverso ogni due settimane, a seconda del mio umore. In quel momento le avevo di un blu scuro, il che significava che le cose mi stavano andando abbastanza bene. Erano rosse quando mi si doveva stare alla larga.
Il mio flusso di pensieri fu interrotto dallo stridio del treno che si fermava. Di colpo, Mr. Gran Cazzone si alzò; al suo passaggio una scia di dopobarba costoso saturò l’aria. Persino il suo profumo era sensuale ma pungente.”

Soraya è affascinata da questo Dio sceso in terra. C’è qualcosa che il misterioso uomo le provoca… qualcosa che va oltre la pura e semplice attrazione fisica. Peccato che lo spettacolo duri ben poco; il tempo di arrivare alla fermata e… L’uomo del mistero sparisce dimenticandosi qualcosa: il cellulare.

Una persona onesta la prima cosa che farebbe sarebbe quella di restituire l’oggetto al legittimo proprietario… Certo, però dare uno sguardo alle foto e ai messaggi non sarebbe affatto una cattiva idea. Soprattutto se ciò contribuisse a trovare in pochissimo tempo il proprietario e il luogo in cui lavora.  

Dopo qualche telefonata e scambio di messaggi, e ovviamente una ricerca su Google, Soraya scopre che MGC - Mister Gran Canzone - non è altro che Graham J. Morgan, ricco uomo d’affari nonché proprietario di un’azienda.

“«Ho bisogno di un consiglio anch’io».

«Okay…».
«Come faccio a convincerti a vedermi?»
«Fidati, a volte è meglio lasciare le cose nel mistero. Non credo possa venirne nulla di buono se usciamo insieme».
«Perché?»
«Mi stai usando solo per il sesso».
Riflettei se avesse ragione oppure no. L’attrazione sessuale che provavo era alle stelle. Ma in fondo sapevo che il legame con lei andava oltre. Però non riuscivo a capire da dove venisse o cosa significasse. Soraya aveva acceso dentro di me un fuoco che non ero in grado di estinguere. Averla nuda sotto il mio corpo era senza dubbio un obiettivo, ma volevo qualcos’altro, e dovevo scoprire cosa.
«Non per fare lo stronzo, ma posso ottenere un culo quando voglio e quasi da tutte. Non si tratta di quello».” 
“Allora cos’è?»
«Non lo so esattamente», dissi con sincerità. «Ma voglio scoprirlo».
Lei restò in silenzio per qualche secondo, poi sembrò sulla difensiva. «Dovrei andare».
«È per qualcosa che ho detto?»
«Devo andare e basta».”

Il primo "incontro" tra i due è qualcosa di veramente esilarante! 
Soraya è una vera paperina che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno dall’arrogante e insensibile Graham. Ed è proprio questo suo modo di fare e di dire qualunque cosa, senza filtri o dolcezza, che fa capitolare Mister Gran Cazzone, oltre a delle foto lasciate sul suo cellulare un tantino hot. 

Da questo momento il mondo di Soraya si scontrerà con quello di Graham. 
Sarà una resa semplice e veloce???
Diciamo pure di no perché entrambi i protagonisti hanno delle solide corazze e difficilmente si lasciano avvicinare. Anche se sotto sotto non vedono l’ora di tornare a vivere e ad amare, lasciandosi alle spalle tutte le paure, le insicurezze e le incertezze… Incertezze che più e più volte mineranno il loro rapporto. 

Pensiamo che a volte l’amore sia la sola e unica carta vincente; se c’è questo sentimento allora tutto è possibile e qualsiasi difficoltà… risulta essere un semplice e banale ostacolo perché insieme si può affrontare tutto. Ma… È veramente così? Oppure è proprio l’amore quello che ci rende deboli? L’amore renda una coppia tale eppure… molto spesso siamo disposte a farci da parte per amore dell’altro e siamo disposte a rinunciare alla nostra felicità.
È sempre amore, no?!?! 

Quella sera, tutto ciò che volevo era vedere Soraya. Sentire il suo profumo. Dormirle accanto. Era come se al mio corpo fosse stata sottratta la droga più potente. Erano trascorsi solo pochi gironi senza di lei, ma sembrava una vita intera. Non era solo bisogno fisico, mi mancava il suo umorismo, il suo sarcasmo, la sua risata.”

Abbiamo divorato in un solo giorno Un perfetto bastardo. 
La lettura e scivolata liscia come l’olio, grazie alla magnifica narrazione e al doppio PoV.
Il duo Keeland&Ward si è rivelato vincente, come sempre. 
Adesso aspettiamo altre storie, ma soprattutto altri sexy men 😉

“Amavo Graham J. Morgan. Mr. Gran Cazzone. Il borioso arrogante in giacca e cravatta. Il Celibe a Manhattan. Cinquanta Sfumature di Morgan. Li amavo tutti quanti. Amavo che lui apprezzasse tutte le mie idiosincrasie. Amavo che mi proteggesse. Che mi facesse sentire, per la prima volta nella vita, la persona più importante per qualcuno – per lui. Dopo questo risultato non sarei più stata la cosa più importante per lui. ”











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