martedì 28 giugno 2016

Recensione "Nemmeno un grammo d'amore" di Robin C.

Bentornate ragazze ed eventuali ragazzi - magari bei ragazzi super sexy! - che ci state leggendo!
Ve lo abbiamo mai detto che non viviamo solo di recensioni in anteprima?! In caso non lo sappiate, lo saprete ora! Leggiamo svariati libri "vecchi" ma non li recensiamo tutti. Spesso li lasciamo dietro e vi parliamo solo dei più recenti ma ogni tanto se l'autrice o la sua storia ci ha entusiasmato o crediamo debba avere la sua giusta visibilità, diamo uno strappo alla regola. Oggi vi vogliamo parlare di Robin C. con il suo Nemmeno un grammo d'amore. Titolo abbastanza forte non trovate?! La storia si preannuncia esattamente così...

Una solita e sporca esaltazione. Una relazione perversa.



Titolo: Nemmeno un grammo d'amore

Autrice: Robin C.


Casa editrice: Self-Publishing
Data di pubblicazione: 20 aprile 2016


Genere: Erotic Romance




Trama: William non era mai stato disonesto con Anna. Non aveva finto di amarla per conquistarla. Il loro era un rapporto deviato e corrotto. Una relazione simile a una crudele spirale, in grado di trascinare entrambi sempre più in basso, verso un inevitabile disastro. Lui l’aveva fatta sentire importante, l’aveva fatta sentire una nullità, l’aveva fatta sentire sensuale, l’aveva fatta sentire sporca. Soprattutto l’aveva trasformata nell’oggetto di un desiderio potentissimo e assoluto. Non rimpiangeva nulla, Anna, ma era stanca del loro gioco, stanca al punto di mettere la parola fine alla loro folle storia.Non poteva però prevedere le conseguenze di quella scelta.


Il genere del libro la dica lunga. Ma qui non si tratta solo di un "normale" erotico. È un libro torbido. Eccessivo. Malsano. Decisamente corrotto e spietato oltre ogni limite. Sembra davvero non esserci non solo un grammo dell'amore che dà il titolo al libro, ma neanche una misera e piccolissima briciola di un qualunque sentimento accettabile.

Lui è davvero grezzo e volgare, "decisamente così: esagerato, possessivo, egocentrico, crudele, sensuale e carismatico." Nonché sposato!!! La nostra protagonista completamente "ebbra di quell'insano piacere, umiliata dalle sue parole, dai suoi gesti privi di delicatezza."

Vi confessiamo che leggere di relazioni così pericolose e sbagliate non è che ci piaccia in modo così eclatante. Tuttavia eravamo molto ma molto curiose di vedere come potesse andare a finire con un uomo così crudele in tutto e per tutto. Il nostro è stato un continuo pensare "oddio che stiamo leggendo?!" Un continuo crescendo inarrestabile di una degenerazione perfida. La curiosità ha preso il sopravvento su qualcosa di sbagliato, inopportuno e malvagio.
"Anna avrebbe fatto di tutto per lui. Perché era una creatura malata tanto quando il suo amante e l'unica cosa in grado di placare la sua follia era il loro rapporto fatto di picchi rabbiosi. [...] Era come una tossicodipendente sempre alla ricerca di una nuova dose di piacere mischiato al dolore. Era una masochista che di fronte alla prospettiva di ricevere uno schiaffo in pieno volto non poteva far altro che porgere la guancia."

Una così totale e completamente cieca sottomissione psicologica - e non solo - è a dir poco spaventevole e forse in un certo qual senso, piace leggerne proprio in quanto del tutto fuori da ogni canone regolare. Un rapporto malato e sui generis che seduce per la sua cattiveria sbalorditiva dove davvero non c'è "nemmeno un grammo d'amore" tantomeno di delicatezza o semplicemente una lieve accortezza. Solo inesorabile ferocia che lascia esterrefatti. Assistiamo, al tutto, inermi perché sappiatelo: lasciate fuori ogni speranza poiché qui non troverete niente di dolce né lontanamente romantico. William si prende tutto senza chiedere permesso e in maniera così brutale che ci troviamo ai limiti dell'abuso. È tutto così oscuramente inquietante e osceno.

In caso non si fosse ancora capito, lo ripetiamo: avete presente le dolci frasi d'amore sussurrate da un coro celestiale di cherubini e uccellini melodiosi?! Beh, non vi è niente di tutto ciò. Neanche con il binocolo troverete qualche raggio di luce condito da una misericordiosa speranza di vedere in William qualcosa che non sia diverso da insana crudeltà. Preparatevi a dialoghi e dichiarazioni forti e sconvenienza allo stato puro.

La bravura dell'autrice sta proprio nel riuscire a far divorare la lettura in men che non si dica, grazie alla sempre più elevata crescita della vicenda dove si insinua una corrosiva e perenne domanda: "ma davvero è così malvagio?!". Con la sua totale sincerità quasi scioccante, Robin C. è in grado di  mostrarci un personaggio sbagliato e colpevole senza volerci vedere, e trovarvi a tutti i costi, un qualcosa di diverso o migliore. William è ingiustamente consunto tanto da rimanere sempre "difettoso", anzi tende a eccedere di continuo senza finti e prevedibili rimorsi.

Non avevamo mai letto nulla di questa autrice, e siamo felici di averla conosciuta. E' un qualcosa che va al di fuori dei soliti standard di "letto e riletto". Si tratta di una novità assoluta. La lucidità quasi gelida di come ci vengono mostrati i protagonisti è davvero imbarazzante. Una lucida follia dove ha la meglio l'istinto primordiale di sopravvivenza egoistica, dove non troviamo personaggi con animo caritatevole o comunque buoni di natura, qui non c'è altro che un essere totalmente corrotti con un'anima sporca di cui in un certo senso ci si compiace. Dichiarazioni e parole vuote, dove prevale il senso di colpa costruito su continue bugie. Perversione con sesso non solo a tinte forti, ma oltre ogni possibile immaginazione, che fanno di questo romanzo un dark quasi pesante da sopportare.

Di certo è uno bello scossone che vi farà sprofondare nel buio della depravazione di cui andrete a leggere. Non è tanto il lato sessuale quello che sconvolge e neanche l'apparente fermezza di questi animi deviati, quanto il bisogno viscerale e primario di fondere in una sola cosa dolore e piacere e solo attraverso la piena assuefazione di questi sentimenti contraddittori, riuscire ad avere una parvenza di soddisfazione momentanea. Questo libro è un inno alla capacità di non sapere amare e concepirne neanche solo l'idea. Punto ancora più dolente: non sentire nessun bisogno di cambiare. Qui non esiste amore, tutto viene annientato, ci si sfrutta, continuamente, abusando emotivamente e soprattutto psicologicamente. Una distorsione scandalosa che si fa forza delle proprie deviazioni, il tutto usando - spaventosamente - pedine consenzienti e ubbidienti.

Macabro e forse proprio per questo "piacevole" per il lettore abituato a smancerie ormai insopportabili. il lettore viene plasmato a dovere e si fa forza di questo libro dove tutto spinge a "provare" gli stessi sentimenti descritti. Veniamo sballottati tra lucida follia, impassibilità, euforia di onnipotenza, mancanza di sensibilità e poi ancora incapacità di provare empatia.
Robin C., ci ha annientate, lasciandoci impaurite e intontite. Allo stesso tempo smarrite e scombussolate da cotanto turbamento emotivo che non ha niente a che fare con la purezza innocente di animi delicati.

La lettura ci ha lasciate sbigottite perché la crudezza dei personaggi non prevede la salvezza. Non c'è sorta di riabilitazione emotiva. Nessuna rinascita e (ri)scoprirsi "sani". E' un amore malato. Non sappiamo neanche se si possa parlare seriamente di amore. E' corrotto, un sentimento che di sentimento non ha nessuna valenza se non ultra negativa. L'amore qui non viene proprio preso in considerazione, non lo si cerca e non lo si vuole.

La chiameremo malattia che corrode un animo già di suo condannato. Capiamo forse uno dei tanti molteplici significati del titolo, non solo non c'è l'ombra dì nessun amore, ma quel famoso nemmeno un grammo d'amore è riferito quasi indubbiamente al non volere che ci sia neanche un grammo di nessun sentimento se non forse un piccolo dubbio che ci spinge di continuo nella lettura per sapere se davvero è inevitabilmente tutto perso fin dall'inizio oppure...

Vi lasciamo con questa ultra sottile e labile incertezza che vi spingerà in una lettura ossessiva alla ricerca di un perché - se mai possa esistere! -.


    1/2



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