giovedì 16 marzo 2017

Recensione "Strapazzami" di Anna Zaires

Lettrici a rapporto!!!
In occasione della recente uscita del terzo volume della trilogia Twist Me di Anna Zaires, siamo corse ai ripari e ci siamo tuffate immediatamente nella lettura del primo volume della serie, in italiano Strapazzami. Piccolo appunto: non sappiamo voi, ma la traduzione del titolo in italiano non rende niente affatto l'idea. Insomma, voi penserete ad un romanzo dark/erotico dalle fortissime tinte hard o a una storiella tutte rose e fiori?! In questo caso noi avremmo preferito un titolo che si addicesse alle tinte belle forti del romanzo e non riusciamo ad accontentarci di uno "strapazzami" che sa di confetti rosa, peluche e coccole varie da teneri e romantici fidanzatini. 

Immorale. Sconveniente. Sconvolgimi. Questi sarebbero stati titoli più nelle corde dell'intera vicenda. Anche un bel "Julian nonostante tu sia un folle deviato mentalmente nonché vizioso depravato fino ai limiti dell'inverosimile, noi ti gradiamo in modo incondizionato senza nessunissima riserva o ripensamento e soprattutto senza nasconderci dietro a dietrologie e scuse varie" anche questo potrebbe andare come titolo sintetico!!!



Titolo: Strapazzami
Serie: Twist Me #1


Autrice: Anna Zaires

Casa Editrice: Self-Publishing
Data di pubblicazione: 12 Aprile 2016

Genere: Dark Romance



Trama: Rapita. Portata su un'isola privata. Non avrei mai immaginato che potesse succedermi questo. Non avrei mai immaginato che un incontro casuale alla vigilia del mio diciottesimo compleanno avrebbe potuto cambiarmi la vita in questo modo. Ora appartengo a lui. A Julian. A un uomo che è cosI spietato quanto bello--un uomo il cui tocco mi fa bruciare. Un uomo la cui tenerezza trovo più devastante della sua crudeltà. Il mio rapitore è un enigma. Non so chi sia, né perché mi abbia presa. C'è un'oscurità in lui--un'oscurità che mi spaventa anche se mi attira.
Mi chiamo Nora Leston e questa è la mia storia.




La trama è da 5 stelle da dare a occhi chiusi... poi arriva la lettura.
Stravolgiamo per una volta il nostro modus operandi. Partiamo fin da subito con: ci è piaciuto il libro?! Le malefiche aspettative, come sempre, fin dalla lettura della sinossi, erano sempre lì a farci fare immancabili voli pindarici alla ricerca di un libro diverso dal solito - seppur ormai le trame siano tutte identiche, gli svolgimenti prevedibili ecc! - ; ma leggendo Strapazzami - pessimo titolo! - siamo rimaste con un immenso NI. 

Se ci conoscete, saprete sia che siamo delle inguaribili romantiche ma anche che... non disdegniamo un bel romanzo ultra dark. I presupposti c'erano tutti, se non qualcosa in più. Ahinoi, seppur la scrittura sia scorrevolissima e a suo modo molto piacevole essendo in prima persona, non c'è stata la scintilla che ci ha folgorate facendoci fare i salti di gioia. 

Manca quel qualcosa che ipnotizza... Quel qualcosa che strega e noi... Non ne siamo affatto rimaste stregate!!! E sappiamo il perché.
La colpelvole ha un nome: Nora Leston. È lei la protagonista. 17enne che nel giro di poche pagine diventa 18enne e toh viene rapita da un malvagio quanto ultra sexy rapitore. Fatto insolito, passiamo sopra al rapimento da cotto e mangiato ma è un continuo susseguirsi di fatti raccontati quasi senza un degno approfondire.

E va bene, passi anche che sia uno schianto di rapitore, ma tu Nora che passi da vittima involontaria a del tutto consenziente - nel giro di mezzo nanosecondo! - e continui al contempo ad autoconvincerti ripetutamente che sei una vittima, beh, lì la storia perde un tantino di credibilità. Qui ad avere seri problemi non è tanto e forse solo il misterioso ed enigmatico rapitore, quanto la vittima stessa che prende tutto con disarmante accondiscendenza che fa pensare che il lato oscuro sia parte dominante di una inconsapevole Nora che si ostina a passare per vittima quando non si comporta niente affatto da vittima. Il tutto le piace, le piace eccome. Se solo lo avesse ammesso, il suo personaggio avrebbe acquistato una forza che l'avrebbe resa molto ma molto interessante.

La sindrome di Stoccolma la fa da padrona, immediatamente.
Il personaggio deviato della situazione ci sembra essere fin da subito Nora e non Julian. Certo Julian è un incantevole rapitore ma il suo essere "pazzo e malato" in un certo senso lo accettiamo - e ci piace, strapiace molto! - fin da subito. Mentre il continuo lagnoso piagnisteo di Nora, quello non ci piace affatto. Perché invece di ammettere che ama essere stata sottomessa fin dal primo istante, si ostina a passare per la vittima quando vittima non lo è minimamente? Capiamo lo shock, ma cedere immancabilmente ad una violenza fisica - perché è stata violentata al 100% - e quasi amare il fatto di essere stata costretta ma al tempo stesso non fuggire ma restare quasi in attesa del prossimo incontro, allora... Noi ci arrendiamo. Proprio non ti capiamo come carattere e personaggio.
Cara Nora... Ammetti che ti piace la cosa, altrimenti appena hai modo, prendi e scappa, del resto Julian mica ti ha segregata - non ancora! -.  Ok ti ha rapito e drogata, ma tutto il resto della storia non regge se a parole vuoi scappare e nei fatti cedi appena Julian posa gli occhi - e non solo! - su di te e non aspetti altro che fare del sesso con lui. Non capiamo chi dei due sia più deviato!!!
Sono disgustata e delusa da me stessa. Che cosa c’è che non va in me? Come ho potuto restare immobile lì e permettere che Julian facesse sesso con me? Come ho potuto provare piacere nel suo abbraccio? Sì, è bello, ma non ci sono scuse. È malvagio. Lo so. L’ho percepito fin dall’inizio. La sua bellezza esteriore nasconde un’oscurità interiore. Ho la sensazione che abbia appena cominciato a rivelarmi la sua vera natura.”
E noi, Nora, abbiamo subito avuto la sensazione che sei tu ad esserti rivelata per una che non ha la minima idea di chi sia e cosa vuole e facciamo spudoratamente il tifo per Julian che non ha un briciolo di dubbio riguarda a cosa voglia.
Non è un paradosso?! Siamo dalla parte del rapitore e spietato carnefice!!!
Ma sfidiamo a farsi piacere un carattere privo di spessore come quello di Nora, almeno Julian sa il fatto suo!!!
Ecco, secondo voi questo è il tipico comportamento di chi viene rapito e violentato, spiegatecelo voi, perché a noi sfugge qualcosa: 
Non so a che punto il dolore cominci a cambiare. Il mio corpo infido lentamente si addolcisce, comincia a rispondere ai suoi baci, alla tenerezza del suo tocco. Il malvagio bastardo lo nota.”  

NOI VOGLIAMO JULIAN!!! Un uomo molto ma molto pericoloso
L'attaccamento verso Nora è folgorante quanto immediato e va oltre ogni razionalità. Man mano che il libro prende il via, capiamo anche l'accettazione involontaria e immediata di Nora, ma ribadiamo che il suo personaggio ha perso credibilità non ammettendo fin da subito la sua attrazione incondizionata nei confronti d Julian.



Essendo una trilologia aspettiamo e vediamo se il meglio deve ancora venire. I capitoli finali poi sono un continuo colpo di scena che lasciano con il fiato sospeso. Questo primo volume della serie ci ha lasciate interdette, forse anche dovuto al fatto che la scrittura non è così coinvolgente; pensiamo che sia stata fatta una traduzione approssimativa del libro, come se mancasse qualcosa nella sintassi, spesso con parole secondo noi tradotte in modo non lineare o comunque abbiamo avvertito il peso di una traduzione non molto accurata.

La nostra perplessità è comunque dovuta anche all'approccio e conseguente approvazione di Nora, che sembra essere bipolare nel negare e accettare allo stesso medesimo tempo un qualcosa che parte da un sopruso e continui a esserlo. Tenetelo sempre a mente: è stata rapita e viene tenuta prigioniera per oltre un anno!!!

Facciamo mente locale... se fin da subito ti piace in modo incondizionato Julian, se ne sei attratta all'istante, non ti ribelli se non a parole, ma nei fatti sei sempre molto ben predisposta a tutto - e sottolineiamo tutto! - allora, c'è qualcosa che non torna. Per noi non si tratta di nessunissima violazione, non regge assolutamente la tesi dell'essere vittima di un rapimento che per di più durerà per oltre un anno e non regge neanche il fatto che verrai confinata in un'isola deserta da cui non c'è modo di sfuggire. Nora non si comporta mai da vittima segregata, quanto da concubina molto consenziente, diremo quasi in perenne attesa di Julian. 

Nora è molto destabilizzante come carattere e non ci è piaciuto questo suo comportamento privo di decisione, o meglio privo di accettazione del suo voler essere trattata così, perché ti fatto le piace tutto, ma a parole e pensieri nega costantemente. Comportamento molto ipocrita che le fa perdere in fatto di credibilità.

Che sia il retaggio culturale dovuto a quello che di fatto è una violazione e si è rivelato essere un rapimento con tanto di prigionia inoltrata? Di rimando e paradossalmente parlando, di Julian invece apprezziamo il suo essere malato. Insomma non ne fa di certo un vanto, ma almeno non nasconde quello che è. È malato, deviato, coscientemente squilibrato - e a differenza di Nora! - non lo nasconde mai né a se stesso né ad altri.

3 stelline e mezzo ☆☆☆ in attesa di leggere gli altri due libri!!! Che poi... se molto, se non tutto, viene detto in questo primo volume, temiamo e tremiamo all'idea di come possa comportarsi Nora nei seguiti. Che qualcuno abbi pietà di noi e di lei!!! Speriamo che l'autrice le abbia donato il senso di spessore caratteriale... Se solo lo avesse avuto fin da subito, sarebbe stata tutt'altra storia... Memorabile!!!


  


PS Evviva i personaggi complessi e deviati come Julian!!! Dannatamente affascinante!!!





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