Eccoci
qui a leggere in anteprima l’opera dello scrittore romano Giovanni Ricciardi. Uscirà per la Fazi Editore il 09 Luglio e vi avvisiamo, avrete a che fare con un giallo molto raffinato e intrigante. Viste le affascinati opinioni in merito al libro, non potevamo lasciare
che passasse inosservato, c’era bisogno assolutamente di leggerlo, per aver
modo di conoscere meglio il Commisario Ponzetti.
La canzone del sangue
LA SESTA INDAGINE DEL COMMISSARIO PONZETTI
Giovanni Ricciardi torna in libreria con un nuovo,
appassionante giallo d’ambientazione siciliana. La sesta indagine del
commissario Ponzetti, infatti, esula per una volta dai confini della Capitale
grazie a un enigma familiare e una controversia inedita riguardante i diritti
di una celeberrima canzone: Vitti ‘na crozza.
Trama:
Al centro del mistero che coinvolgerà gli Arnone, un’antica famiglia di
proprietari di miniere di zolfo, c’è la paternità del brano, famoso in tutto il
mondo, che viene messa in discussione da un giovane musicologo, studioso di
tradizioni popolari. Sembra che la sola persona a conoscere la verità e la vera
identità dell’autore sia la bella Annamaria, unica all’interno della famiglia a
non avere lo stesso sangue degli Arnone, essendo moglie dell’ultimo discendente
della casata, ora intenzionato a divorziare. Della vicenda e della donna,
musicista per passione e talento, viene a conoscenza il nostro commissario in
vacanza al sud, che sarà implicato suo malgrado in un groviglio familiare, in
un omicidio e in un’indagine in cui musica, vecchi rancori e persino un delitto
mai punito emergeranno anche a distanza di molti anni dai fatti narrati.
Con il consueto piglio e una storia dai contorni sfumati che si svolge tra Roma e la Sicilia, con l’intervento “laterale” ma decisivo di un altro celeberrimo commissario, Giovanni Ricciardi torna a raccontarci di nuovi e vecchi intrighi, sullo sfondo di una terra affascinante e segreta: un viaggio tra passato e presente che coinvolgerà tre diverse generazioni di personaggi.
Con il consueto piglio e una storia dai contorni sfumati che si svolge tra Roma e la Sicilia, con l’intervento “laterale” ma decisivo di un altro celeberrimo commissario, Giovanni Ricciardi torna a raccontarci di nuovi e vecchi intrighi, sullo sfondo di una terra affascinante e segreta: un viaggio tra passato e presente che coinvolgerà tre diverse generazioni di personaggi.
Già dalle primissime
pagine ci ritroviamo con un pacato Ponzetti e al tempo stesso sempre ligio al
suo dovere che viene rintracciato da uno dei suoi colleghi per un’urgenza. Il
collega di anni, nonché amico Mario, è la ciliegina sulla torta, un personaggio macchietta, una spalla perfetta per il nostro Commissario, il suo totale opposto che parla in un
dialetto romano lasciandoci con il sorriso sulle labbra ogni volta che entra in scena, è un’immancabile
tratto distintivo della scrittura che ci fa appassionare ancora di più!!
“Iannotta grondava sudore e smog romano dall’altro capo del filo. «Dice che er questore vorrebbe sape’ si lei c’ha un momento libero…» .... «Ma perché non mi ha chiamato il questore in persona?». «Perché dice che ha chiamato dieci vorte, ma lei nun je risponne mai. È tutta la mattina che prova. E allora m’ha chiamato a me, e m’ha detto che je dovevo fà da cavallo de Troja. Mo’, io nun ho capito bene a che se riferiva, dato che se tratta de ’na signora. Però lei ’ste cose le sa mejo de me». «E se non si fida, perché mi vuole a me?». «Perché de lei se fida. De lei, sì». “
Lasciatevi trasportare
in questa affascinante storia nata dalla gelosia di un marito possessivo e succube di un padre padrone, dove dietro alla presunta rivendicazione in merito a dei diritti musicali, si celano subdoli e inconfessabili intrighi famigliari rimasti latenti per molto tempo. Verranno portati a
galla vecchi rancori mai assopiti e si arriverà infine ad assistere a un omicidio che porterà in superficie vecchi delitti irrisolti.
La vecchia, blasonata e potente famiglia siciliana degli Arnone, è il fulcro di questa storia, in particolare è una parente acquisita della famiglia, la giovane e splendida Annamaria, nuora del cavaliere capofamiglia, ad innalzare il polverone e dare il via al putiferio che scoperchierà il vaso di Pandora!
La vecchia, blasonata e potente famiglia siciliana degli Arnone, è il fulcro di questa storia, in particolare è una parente acquisita della famiglia, la giovane e splendida Annamaria, nuora del cavaliere capofamiglia, ad innalzare il polverone e dare il via al putiferio che scoperchierà il vaso di Pandora!
Sia
lodata la scrittura di Giovanni Ricciardi!!
Lo ammettiamo, questo libro non è uno dei nostri soliti generi, ma amando la
lettura, non ci siamo potute tirare indietro e avendo potuto leggere questo
testo, siamo rimaste piacevolmente colpite perché scritto in maniera
impeccabile. E che dire delle descrizioni?! Come non menzionare in particolare la prima descrizione
di Annamaria?! Un colpo di fulmine... sembra quasi di riuscire a vederla lì
intenta a suonare il pianoforte. E' un’immagine nitida quella che abbiamo,
sembra di averla davanti ai nostri occhi e se allungassimo la mano riusciremmo
persino a toccarla, per non dire che sembra davvero di riuscire a sentirla
suonare! Ci piace, ci piace molto. Ci
lasciamo immerge senza remore, annegando in questo libro e scoprendo un
piccolo gioiello di raffinata, elegante e tremendamente sensuale narrazione,
che ci fa viaggiare con la mente, tra passato e presente, oscillando tra un paesino siciliano di provincia rimasto bloccato in un medioevo fossilizzato e una frenetica Roma Caput Mundi.
È tutto molto
ammaliante, come quelle famose sirene che il Commissario amava da piccolo.
“Lei era davvero tutto e nulla. Donna o dea, non avrei saputo dire. Se Ulisse l’avesse incontrata nel suo peregrinare forse sarebbe stato capace di tenerla a distanza, tappandosi le orecchie e legandosi all'albero di una nave. Ma io non avevo portato corda e cera e sulla via del ritorno pensavo a chi paragonarla. Non a Circe. Di Circe mi ero fatto un’idea paffuta, vagamente volgare e corrosiva. Ma neppure di Nausicaa aveva l’aria. Nausicaa ha un fascino diverso. Ma in definitiva, cos'è il fascino? Difficile dirlo. È una certa presenza della persona al di là dei suoi limiti. È anche una certa scioltezza, una disinvoltura nei gesti, nelle parole, quella facilità per cui ogni moto, ogni passo, ogni atto sembra riuscire senza sforzo. Ma questo fascino perfetto non s'addice in pienezza a un adulto. Era seducente, questo sì, molto seducente. Ma questa sua aura di seduzione era qualcosa che stava a metà tra la necessità di essere protetta e il bisogno di dominare il suo protettore. Non donna o dea. Una mescolanza di tratti infantili e trucchi da prestigiatore. Eppure non sapevo risolvermi a capire come avessi potuto accettare il bacio con cui mi aveva congedato sulla soglia. Sarei voluto tornare indietro a chiedere perché, o a chiederne un altro, per pentirmene ancora”
Che vi dicevamo?! Ce ne
siamo innamorate!! Il suo modo di scrivere ci ha tenute incollate alle pagine
di questo libro rivelazione!! Lo svolgersi della storia poi sembra sia
una droga, non ci siamo fermate fino a che non abbiamo finito di leggere l’intero
libro. IMPERDIBILE!! Da buon libro giallo sa il fatto suo.
Ci piace moltissimo... ogni sfaccettatura, le descrizioni, gli stati d’animo e monologhi filosofi del Commissario Ponzetti, i dialoghi tra i
personaggi, la trama da giallo alla ricerca del colpevole/assassino, le svariate tesi su tesi per cercare i moventi degli eventuali colpevoli. Le illuminanti scene esterne con lo stimato amico di famiglia, l'avvocato Galloni, in preda a una crisi nera in merito alla malattia del tanto amato cane cieco Socrate.
Non riusciamo a trovare una pecca per questo libro; e per rendere tutto più "vicino" a noi c'è anche la simpatica incursione di un noto Commissario... Montalbano!!
Non riusciamo a trovare una pecca per questo libro; e per rendere tutto più "vicino" a noi c'è anche la simpatica incursione di un noto Commissario... Montalbano!!
Di certo non possiamo citarvi per filo e per
segno ogni cosa (seppure la tentazione sia
molto forte!) e trattandosi di un’anteprima
ci sembra di aver osato fin troppo. Non si offenda nessuno per le nostre
citazioni prese direttamente dal libro, ma andavano fatte per far si che anche
gli altri restassero incantanti da tanto fascino!
“Lei si è mai chiesto che cosa vuol dire: “Non ci indurre in tentazione”?»"
Ve lo consigliamo assolutamente! LASCIATEVI TENTARE DA QUESTO LIBRO, NE
VALE DAVVERO LA PENA!! È come un bacio
rubato a fior di labbra: scardina i nostri sensi e la voglia di sapere,
indagare e scoprire aumenta sempre di più ad ogni pagina...
Chi è Giovanni Ricciardi? E' professore di greco e latino in un liceo di Roma. Il suo personaggio, il commissario Ottavio Ponzetti, è protagonista di sei romanzi tra cui I gatti lo sapranno, vincitore del Premio Belgioioso Giallo 2008, Il silenzio degli occhi, finalista al Premio Fenice Europa 2012, e Il dono delle lacrime, candidato al Premio Scerbanenco 2014.
Buona lettura!!!!
Amiche per i Libri
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