lunedì 1 febbraio 2016

Recensione Malerva di Enza Emira Festa

Bentrovate amiche!!!
Cosa vi aspetta oggi? Una nuova recensione, ma che domande che facciamo! 
Ringraziamo la gentilissima Piemme che ci ha permesso di leggere Malerva di Enza Emira Festa uscito lo scorso 19 gennaio. Non appena abbiamo ricevuto la cartella stampa di questo libro e letto la trama ci siamo immediatamente incuriosite: Napoli, quartieri malfamati, boss della camorra, droga, amori inappropriati, negazione della propria famiglia...
Questo libro doveva essere nostro! E la Piemme ci ha accontentate!

Ora venite con noi a conoscere Imma, la sua famiglia e la vita che ha sempre sognato ed è riuscita ad avere!


Titolo: Malerva

Autrice: Enza Emira Festa

Casa Editrice: Piemme
Data di pubblicazione: 19 gennaio 2016 

Genere: Young Adult




TramaImma vive a Napoli, in uno di quei quartieri tutti casermoni scrostati e rifiuti, dove la Camorra fa paura ma è anche un’aspirazione sociale. La sua vita è come quella di tante ragazze: scuola (poca), famiglia (complessa), amici (e nemici)… Finché un giorno, sulla via di casa, non viene notata dal fratello maggiore di un suo compagno, che oltre a essere più grande e bellissimo, è anche il figlio maggiore del boss della zona. Inaspettatamente inizia il corteggiamento, e dopo qualche tempo Imma diventa la sua fidanzata ufficiale. Le tocca crescere rapidamente, acquisendo una serie di privilegi ma anche di doveri. Così, quando il padre di Imma viene catturato durante una retata e comincia a parlare, lei non ha dubbi: rinnega la famiglia di origine e si rifugia a casa del boss. Lei viene risparmiata e perdonata ma a farne le spese sarà il fratello minore di Imma, ucciso senza pietà per il tradimento.




Ok, siamo pronte per parlarvi di Malerva... A differenza delle nostre recensioni, questa sarà abbastanza breve e sintetica. Scordatevi i monologhi/sproloqui... Questa volta vi diamo la nostra parola che non dovrete subirvi righe e righe di recensione.
Purtroppo è con tanto dispiacere che vi diciamo immediatamente e senza giri di parole che questo libro NON ci è assolutamente piaciuto!!! Ricordate: è sempre tutto soggettivo, e la nostra parola non è la Bibbia! Prendete tutto con le pinze e decidete voi il da farsi. 

Poiché questo è il nostro piccolo spazio e siamo sempre oneste e corrette dobbiamo dirvi che questo libro è stato una totale e completa delusione. Un vero peccato perché la storia in sé era molto originale e reale, una storia che se fosse stata scritta meglio avrebbe interessato di più il lettore. 
Ecco, questo è il vero punto cruciale di questo libro: lo stile! 

Chiariamo da subito che se mai Enza Emira Festa fosse in ascolto non deve assolutamente offendersi o prendersela per quello che stiamo per dire. Educazione è una delle nostre parole chiavi e scorrendo vecchie recensioni di libri per noi assolutamente "NO", noterete che non abbiamo mai offeso nessuno. 

Purtroppo quello che leggerete nel libro è la realtà che si vive nei quartieri più malfamati e squallidi di Napoli e dintorni... Droga, rapine, assassini, silenzio, squallore, camorra, soldi... Una dura e cruda realtà che tantissime persone sono costrette a vivere senza poter fare nulla. Ribellarsi è impossibile e l'unica  - unica??? - soluzione è: accettare il tutto e stare in assoluto silenzio! 
Questo è quello che Imma (Immacolata) ha sempre fatto in un certo senso... Sa quello che circola nel suo distretto 167, sa che far uso di droghe è come bere della semplice acqua. Sa che non bisogna ribellarsi alla famiglia del boss del quartiere... Sa che può solo sperare in qualcosa di migliore che la trasformi in una "principessa" rispettata e ben voluta da tutti! 

È proprio questo che Imma fa ogni giorno, va a scuola (anche se la parola impegno nel suo vocabolario non esiste), esce con le amiche, accetta i dispetti di Pasquale il figlio del boss "Milord" e ogni tanto guarda fuori dalla propria finestra sperando la sua vita possa cambiare e migliorare. 
"Giù ci stavano gli sfigati come lei, quelli che dovevano lottare per avere un posto al sole, quelli che dovevano cacciare fuori le unghie. E lei le unghie se le stava affilando da tempo, per essere pronta quando sarebbe toccato a lei graffiare e risalire la china. Lei ci voleva arrivare, ai piani alti. E nell'attesa si consolava che giù giù, sotto a lei, comunque qualcuno c'era e quindi non partiva da zero."
Ed ecco che finalmente il tanto atteso momento della svolta arriva, ed ha un solo nome... Pepè Fabbro, figlio di Don Catello Fabbro detto Milord ovvero il boss della sua zona!
E' bastato un semplice incontro tra i due ragazzi che subito è scattata la scintilla... Mah! Noi ancora adesso non ci crediamo e a parer nostro l'unico motivo per il quale questo "rapporto" ha funzionato è per il semplice fatto che Imma si è infatuanta volutamente di Pepè in modo che dichiarandosi innamorata di lui, sarebbe riuscita davvero a cambiare la propria vita. Pensiamo si tratti di una sorta di piano studiato forse inconsciamente per via della situazione disastrata da cui proviene Imma. Potremmo anche azzardare con il dire che il suo sia puro egoismo infantile nel puntare tutto sull'amore quasi autoimposto. Di sicuro Imma pensa che si tratti dell'unica via - la  più semplice - per uscire fuori da un mondo corrotto, non capendo invece che così facendo ci cade dentro ancora di più.
"Perché non era una buona cosa chiedere un passaggio a uno sconosciuto e perché quello sconosciuto era meraviglioso. Era bruno con gli occhi bruni e con le mani belle. Non aveva mai visto un uomo con le mani così belle. Per tutto il tragitto pensò a quanto dovessero essere carezzevoli quelle mani. e l'idea la fece diventare rossa."
Se sai che ci sono persone dalle quali è meglio tenerti alla larga e non averci niente a che fare, perché testarda e cocciuta, ti avvicini a loro?!?! Non provate a dire: L'amore non guarda in faccia niente e nessuno... Qui l'amore non centra assolutamente niente! Imma è stata capricciosa e nello schifo non c'è finita solo lei ma anche  la propria famiglia... Mammà, Papà ma soprattutto suo fratello Gennaro che è quello che ha pagato con la propria pelle.

Non ci sono parole per descrivere quello che Imma ha fatto... Quello che ci ha dato enormemente fastidio è stato il suo comportamento in determinate situazioni. Totalmente immatura fino a sfiorare il ridicolo. Vede le cose, capisce che c'è qualcosa che non va bene - come ad esempio quando vede con i propri occhi gli uomini di casa Fabbro assieme ad un uomo misterioso armeggiare in un tavolino pieno di droga - e che fa??? Sta zitta, fa finta di niente, continua a proclamarsi riconoscenti ai Fabbro e continua a vivere - vuole vivere - in casa degli uomini per mano dei quali suo fratello ingiustamente verrà ucciso. Ma scherziamo??? Anzi, per noi il vero assassino di Gennaro non è stato un sicario mandato dai Fabbro ma... Imma stessa!
"Doveva lottare per non ripiombare nello squallore. Doveva farlo. E allora parlò: «Don Catello, Mammima, Pepè, Pasquale». I Fabbro si misero in ascolto. «La mia famiglia è una vergogna per questa casa.» ...  Poi arrivò la sentenza. «Pupa scegli tu a che parte vuoi stare» sibilò Milord quasi fosse un ordine. Imma sollevò il capo che aveva nascosto tra le braccia di Pepè e disse: «Io sto con voi, io sto con Pepè.»"


Libro scritto in terza persona - ok, ci può stare se la storia nonostante questa scelta che a nostro parere tende sempre a creare un distacco tra il lettore e la storia stessa, sia scritta veramente bene - che presenta alcune "interferenze" dialettali come ad esempio la costante ripetizione di "mammà" e alcune frasi con struttura tipica dialettale che hanno reso la lettura molto ma molto difficile. 
Per le prime 80 pagine abbiamo trovato veramente tanta difficoltà ad entrare nella storia, a capire la scelta dello stile e ad immedesimarci con la protagonista. Poi continuando con la lettura questa benedetta terza persona è passata in secondo piano perché ormai avevamo capito che era meglio non darle molto peso. 

Non abbiamo capito se questa scelta stilistica sia stata voluta dall'autrice stessa in modo che si potesse pensare come ad un racconto scritto direttamente da qualcuno che vive questa vita oppure è proprio lo stile dell'autrice... Ecco, Enza Emira Festa se ci sei ti chiediamo gentilmente di spiegarcelo!!!
Inoltre... Ma che cavolo di fine è? C'è per caso un seguito? No perché noi non riusciamo a spiegarci questa conclusione...

In realtà, a parer nostro, il vero protagonista di questa storia è Gennaro, colui che ha veramente subito   le angherie di questo sistema corrotto della camorra... Colui al quale è stata portata via la gioventù e la vita stessa!
Con i suoi pensieri estratti da "caro diario" scritti ovviamente e per fortuna in prima persona, siamo riuscite a capire sotto un'altra ottica come fosse la vita di questi poveri ragazzi che ogni giorno si vedono spezzate le ali. Gennaro non accetta questo genere di "potere", soprusi, angherie, ingiustizie... Ma cosa più importante: Non vuole e non sta zitto di fronte a tutto ciò!! E sappiamo bene che quello che viene chiesto da questi mostri è proprio il silenzio... non appena uno trasgredisce questa regola... Non Esiste Più. 

Gennaro, sei tu il vero protagonista!!!



 1/2





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